Fondo Fotografico Autori Vari

Strada del Sempione SS33: Ereditare il paesaggio

Autori: Roberto Bosio, Roberto Venegoni, Giuliano Leone, Claudio Argentiero
Anno di realizzazione: 2021

Il passaggio dalla prima alla seconda modernità ha messo in discussione la definizione e riconoscibilità del paesaggio stesso, che ha modificato il suo aspetto storico e di conseguenza il senso dell’abitare. La rappresentazione del paesaggio è sempre stata uno degli aspetti più interessanti della fotografia, e più generazioni di studiosi, urbanisti e fotografi si sono interrogati sui mutamenti che nel tempo hanno cambiato il volto degli spazi di vita. Il proliferare di una architettura priva di requisiti, l’espandersi della cementificazione, spesso legata alla mobilità frenetica umana, e l’inglobare di luoghi tipici in recenti spazi abitativi, strade, viadotti e arredi urbani, rappresentano una costante variazione della nostra percezione. Oggi quei mutamenti hanno creato nuovi paesaggi con i quali una nuova generazione di fotografi si sta confrontando, contaminando la propria visione rafforzata da una lettura urbanistica che diviene sociologica. La fotografia può porsi in rapporto con questi luoghi con cognizione di causa, evitando esaltazioni, facili e impressioni superficiali, offrendo una lettura degli spazi urbani in termini di prospettiva, lasciando al fruitore la facoltà di cogliere analogie, dissonanze, segni e memorie. Un lavoro di documentazione che non vuole trasformarsi in visioni artistiche, mantenendo una stabile rappresentazione progettuale legata alla concezione archivistica, che si nutre di immagini capaci di porre a confronto lo scorrere del tempo, senza fronzoli estetici.

Probabilmente già in epoca romana esisteva un percorso viario che seguiva a grandi linee il tracciato dell’attuale strada statale 33 del Sempione, avvalorato dalla presenza di un’epigrafe situata nei pressi di Vogogna, datata all’anno 196, che si riferisce alla realizzazione o riparazione di una strada, la quale ha fatto ipotizzare nel corso dell’Ottocento che l’imperatore Settimio Severo avesse fatto costruire una via romana che giungesse fino a Domodossola da Mediolanum (Milano) e che addirittura varcasse il confine[1]. Questa è stata quindi battezzata Via Settimia. Comunque, nonostante la diffusione di questa storia, la scarsità dei ritrovamenti e la mancanza di fonti scritte non hanno permesso di accertare tale ipotesi pur essendo essa molto probabile.
Il tracciato della strada, dopo l’abbandono dovuto alle invasioni barbariche, venne ripreso nel Medioevo. Durante il Medioevo il percorso identificava una delle vie romee, percorse dai pellegrini che erano diretti a Milano.
Tra il 1801 e il 1805 Napoleone Bonaparte fece costruire ad opera dell’ingegnere Nicolas Céard una strada moderna che valicasse agevolmente il passo del Sempione raggiungendo Milano. L’obiettivo era quello di aprire un passaggio alla sua artiglieria.