Fondo Fotografico Lagostina - Venegoni

Milano - Periferico


Biografia

Silvia Lagostina
Nata ad Omegna sul lago d’Orta nel 1974, dal 2005 fotografa fabbriche, conventi, colonie, qualsiasi edificio lavorato dal tempo, con la convinzione che le rovine e gli oggetti che in esse si trovano, possano per contrasto esprimere nella nostra epoca improntata sul consumo veloce, valori paradigmatici eterni e destini estetici. In particolare le sedie che si trovano in questi luoghi o lungo strade di campagna o in qualunque posto esse vogliano farsi trovare. Dal 2015 il suo sguardo si è allargato alla fotografia di paesaggio urbano e d’architettura con una predilezione per gli spazi periferici, lo studio della forma e il suo riflesso sull’abitare, il legame mai neutro tra essere umano e luogo. Alla collaborazione con A.F.I con cui ha esposto in diverse sedi e partecipato ad un libro collettivo su Milano, affianca interventi col Servizio psichiatrico territoriale del V.c.o. sul tema dei disturbi alimentari e recentemente col progetto “umanizzazione degli spazi della cura” nel reparto psichiatrico dell’ospedale Castelli di Verbania.

Roberto Venegoni
Nasce a Legnano nel 1971. Inizia a fotografare con una Olympus OM1 intorno ai 12 anni grazie al padre Giancarlo, appassionato di fotografia, dal quale impara anche le tecniche de lla camera oscura. Cresciuto in un territorio dove il panorama è costituito da ciminiere e da fabbriche, nel momento in cui comincia a sviluppare progetti fotografici gli viene naturale documentare le fabbriche abbandonate e il paesaggio industriale che le circonda, residui di un mondo in trasformazione che vede via via scomparire i luoghi produttivi. Il recupero della memoria attraverso la fotografia diventa per l’autore, nel corso degli anni, l’occasione per esplorare il territorio e le proprie radici. Il suo archivio di luoghi abbandonati comprende oggi più di centocinquanta siti tra ville, fabbriche, ospedali psichiatrici, colonie. Da qualche anno ha allargato i propri interessi alla fotografia di paesaggio, alla fotografia d’architettura e alla fotografia di documentazione degli spazi urbani. Nella sua visione, sempre alla ricerca di geometrie e di linee, tutto merita di essere fotografato, luoghi affascinanti e luoghi assolutamente anonimi sono una costante nella sua ricerca dell’essenziale. Nelle sue fotografie tende ad escludere la figura umana per cercarne la presenza nei luoghi e nei suoi manufatti. I progetti di Venegoni hanno un inizio ma, solitamente, non hanno una fine, seguono e assecondano infatti in maniera quasi ossessiva la trasformazione del paesaggio nel corso degli anni. Ha esposto per la prima volta nel 2009 in una collettiva sull’archeologia industriale a Solbiate Olona. Da allora ha collaborato con l’AFI a vari progetti nei comuni di Castellanza, Nerviano, Milano, Legnano e in Francia, espondendo durante il Festival Phot’Aix a Grenoble nell’ambito di Grenoble Vit L’Europe e ad Arles Voies off 2018. Ha partecipato alla pubblicazione di tre libri collettivi della collana d’autore AFI. Da qualche anno collabora costantemente con l’Archivio Fotografico Italiano.

Il Progetto Milano – Periferico

Questo lavoro fotografico prende in considerazione delle soluzioni abitative che si possono incontrare nel territorio urbano milanese. Passeggiando tra gli spazi limitrofi della città metropolitana, abbiamo incontrato architetture popolari a volte decisamente datate, a volte datate ma con vivo un germe di modernità, altre futuribili e non ancora definite in toto. Siamo partiti dal quartiere Giambellino e passando dal complesso abitativo Monte Amiata siamo approdati a due zone residenziali di nuova edificazione, S. Giulia e Cascina Merlata, ancora in parte, in costruzione.
La nostra perlustrazione fotografica è più ampia ed articolata e comprende buona parte della periferia milanese, ma nello specifico abbiamo ristretto il campo ai quartieri che potevano meglio rispondere alla domanda di come Milano sia stata capace di accogliere i cittadini negli spazi dell’abitare e come si stia preparando per accogliere le loro esigenze in futuro.

Quartiere Giambellino
Ovest

Quartiere storico dall’ampia stratificazione sociale ed urbanistica, ai complessi di edilizia popolare Aler, alcuni occupati abusivamente dai nuovi cittadini, si affiancano le casette minime del villaggio dei fiori costruite nel dopoguerra insieme alle casette finlandesi in legno successivamente rimaneggiate.

Complesso abitativo Monte Amiata
Gallaratese

Progettato da Carlo Aymonino e Aldo Rossi alla fine degli anni ‘60 è stato concepito come una micro città utopica all’interno di Milano. I vari blocchi abitativi sono raggruppati attorno a un’area centrale con un anfiteatro e due piazze triangolari più piccole. Numerosi passaggi, ponti e ascensori collegano gli edifici tra loro offrendo una grande varietà di percorsi pedonali.

Area di Cascina Merlata
Nord Ovest

Zona confinante ad Ovest con lo spazio Expo 2015, in piena evoluzione, si inserisce nel progetto “Città Contemporanea” smart living attualmente in fase di costruzione. Previsti grandi edifici abitativi ad emissioni zero, parchi, centri commerciali e un nuovo plesso scolastico.

Quartiere Santa Giulia
Sud-Est

Ancora da completare, costruito su di un’immensa area dismessa, sede in passato delle industrie Montedison e Radaelli è oggi un quartiere residenziale di uffici e attività commerciali. Il progetto urbanistico generale è stato redatto dall’architetto Norman Foster. Funzionale, affacciato su di un’immensa corte verde, pieno di spazi comuni ma anche controverso e discusso dagli ambientalisti e residenti per la bonifica del terreno ancora in corso.